Leucemia Mieloide Cronica

La Leucemia Mieloide Cronica è tra le più comuni forme di leucemia.

Con l’introduzione delle nuove terapie la sopravvivenza a 10 anni è passata dal 20% all’80%; l’aspettativa dei pazienti è sempre maggiore.

Questo grazie agli studi condotti dal Gruppo Cooperatore per lo Studio della Leucemia Mieloide Cronica prima, dal GIMEMA poi.

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Leucemia Mieloide Acuta

All’inizio degli anni ’90 il ruolo delle procedure trapiantologiche nella cura della Leucemia Mieloide Acuta dell’adulto non era ancora ben definito. Nello scenario internazionale si alternavano posizioni differenti circa l’utilità di procedure così invasive.

Il GIMEMA e l’EORTC (European Organization for Research and Treatment on Cancer) insieme fornirono una risposta definitiva. La pubblicazione dell’articolo scientifico, considerato una pietra miliare nella storia di questa patologia, ha definitivamente chiarito il problema, affidando al trapianto di midollo il ruolo di terapia cardine nella Leucemia Mieloide Acuta. (Zittoun et al, N Engl J Med. 1995 Jan 26;332(4):217-23)

Da allora la collaborazione con l’EORTC non si è più interrotta e sono stati raggiunti altri importanti risultati quali: la dimostrazione del ruolo delle alterazioni citogenetiche nell’identificare pazienti a cattiva prognosi che possano beneficiare di terapie più aggressive (studio AML10); la dimostrazione della validità dell’utilizzo delle cellule staminali prelevate da sangue venoso periferico, anziché da midollo osseo, per effettuare l’autotrapianto (studio AML10); l’ottenimento di una percentuale maggiore di pazienti rispondenti alla chemioterapia iniziale, attraverso l’uso di un farmaco ad alte dosi (studio AML12); l’identificazione di una modificazione genetica in grado di influenzare la sensibilità alla terapia. (Falini et al, N Engl J Med. 2005 Jan 20;352(3):254-66)

Grazie a tutto questo il numero di pazienti curati con successo è quasi raddoppiato. 

 


 

Leucemia Acuta Promielocitica

La Leucemia Acuta Promielocitica, detta anche LAP, è una varietà di leucemia acuta caratterizzata dal decorso particolarmente aggressivo che, in assenza di una tempestiva diagnosi e terapia, può avere esito letale nel giro di pochi giorni. Grazie al contributo del GIMEMA, nel corso degli ultimi 20 anni, le prospettive di cura per questa malattia sono radicalmente cambiate, prima grazie ad una combinazione di chemioterapia e acido retinoico (un derivato della vitamina A) e recentemente con una rivoluzionaria associazione di arsenico e acido retinoico. (Lo Coco et al. N Engl J Med. 2013 Jul 11;369(2):111-21)

Ridefinire la terapia standard per la cura della LAP, annullare gli effetti collaterali della chemioterapia e avere una risposta positiva nel 100% dei pazienti: questo successo di risonanza mondiale è stato ottenuto in uno studio promosso dal GIMEMA. Oggi la Leucemia Acuta Promielocitica è considerata la forma di leucemia acuta più frequentemente guaribile.


 

Leucemia Acuta Linfoide Ph+

Nella Leucemia Acuta Linfoide, in particolare in un sottotipo chiamato Philadelphia positiva, i risultati ottenuti negli ultimi anni sono importantissimi.

Grazie ai nuovi farmaci impiegati in due studi promossi dalla Fondazione GIMEMA (LAL 0201 e LAL 1205) è stata ottenuta la remissione completa di malattia nella quasi totalità dei pazienti trattati.

Nonostante l'incidenza delle recidive rimanga purtroppo ancora elevata, i risultati storici dimostrano come la ricerca prosegua nella giusta direzione.

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Qualità della Vita

Nel 2010 la Fondazione GIMEMA ha creato un'unità operativa con lo scopo di sviluppare e gestire programmi di ricerca tesi a studiare la qualità di vita dei pazienti con patologie ematologiche e, in generale, a contribuire a migliorare sempre più l'assistenza sanitaria in ematologia.

Oggi, grazie ai successi della ricerca, gli specialisti possono rivolgere la loro attenzione anche alla qualità di vita dei loro pazienti.