Presentati oggi i risultati di un’indagine condotta da ISHEO (Integrated Strategies for Health Enhancing Outcomes) e La Lampada di Aladino ETS durante il convegno “Il Medico al Centro: per una migliore assistenza del Paziente con tumori del sangue in Italia”, che si è svolto questa mattina a Roma in occasione del mese della consapevolezza sui tumori ematologici.

L’indagine indipendente è stata condotta con l’obiettivo di indagare il peso che le incombenze amministrative hanno sugli specialisti medici. Al convegno hanno partecipato ematologi, rappresentati delle istituzioni e delle associazioni di pazienti.

I dati mostrano che migliora la prognosi delle malattie grazie alle nuove terapie, ma sono in aumento le attività amministrative dei clinici. In Italia i medici ematologi dedicano il 47% del loro lavoro alle attività burocratico-amministrative e solo il rimanente 53% a quelle mediche. Questo si traduce in una riduzione di tempo prezioso a scapito del paziente e dell’aggiornamento scientifico. Il messaggio lanciato è “il paziente sia di nuovo al centro del sistema delle cure”.

 

 

Ogni anno in Italia sono diagnosticati più di 30 mila nuovi casi di leucemie, linfomi e mieloma.

“I nuovi farmaci hanno rivoluzionato il paradigma di cura e offerte opportunità uniche”, ha spiegato Marco Vignetti, Presidente Fondazione GIMEMA Franco Mandelli Onlus. “Dobbiamo permettere ai medici di perseguire l’obiettivo comune a noi tutti, ossia la cura dei propri assistiti. Per farlo, bisogna porsi in ascolto delle esigenze del personale sanitario e di tutti gli attori. Vanno coinvolti il management sanitario e le istituzioni per ottenere un ripensamento dei percorsi di cura. Lo stesso vale per le nuove figure professionali come il data manager che risulta indispensabile anche per le attività di ricerca”.

Per i relatori è importante che il sistema di cure sia riprogrammato per mettere al centro le esigenze delle persone colpite da malattie onco-ematologiche.

“La qualità del tempo di lavoro del medico è un fattore chiave per realizzare una vera centralità del paziente - ha affermato Davide Integlia, direttore di ISHEO. È necessario liberare il medico dalle attività burocratiche per permettergli di dedicarsi all'assistenza. Siamo in un’era in cui il progresso tecnologico e i fondi proveniente dai finanziamenti europei possono giocare un ruolo fondamentale. È perciò doveroso, per il bene dei pazienti e dei loro cari, che il medico torni a fare il medico”.

Sempre secondo l’indagine il 55% degli onco-ematologi intervistati ha dichiarato di aver sperimentato burnout. “È una sensazione di stress psico-fisico causato dalla percezione di svolgere compiti di un impiegato amministrativo anziché compiti di pertinenza del medico” - aggiunge il Roberto Cairoli, professore associato di Ematologia e direttore S.C. Ematologia e Medicina Molecolare presso Niguarda Cancer Center. “Bisogna ripartire dal medico, studiando i determinanti della qualità dell’assistenza verso il paziente e attuando strategie utili a migliorare la qualità del suo tempo del medico”.

 

 

L’obiettivo dell' evento è sensibilizzare l’opinione pubblica e istituzionale sulla reale entità delle incombenze amministrative a carico dei medici.

Per Davide Petruzzelli, presidente de La Lampada di Aladino ETS, “i pazienti in cura non beneficiano a pieno dell’esperienza e della professionalità di chi li assiste. Lo specialista oggi è occupato nell’eseguire mansioni che non gli competono. Tutto ciò può avere dirette conseguenze sulla storia e sull’evoluzione della malattia”.

Dall'indagine emergono anche problematiche nel rapportarsi umanamente con il paziente a causa del poco tempo a disposizione e nel dialogare con i colleghi per un consulto su una diagnosi, come ha sottolineato da Salvatrice Mancuso, componente della FIL (Federazione Italiana Linfomi): “È necessario riflettere e prendere urgentemente dei provvedimenti. Le soluzioni per affrontare queste questioni non sono di facile fattura. Richiedono enormi sforzi logistici e strategici, ma fortunatamente abbiamo le risorse per farlo”.

Il convegno è stato realizzato con il patrocinio di GIMEMA, del Gruppo Neoplasie Ematologiche della F.A.V.O. e di FIL.