Grazie al contributo dell’AIL Rovigo Odv verrà finanziato un progetto di ricerca promosso dalla Fondazione GIMEMA che riguarderà una nuova terapia per la leucemia mieloide acuta (AML).

“La leucemia mieloide acuta (AML) è una delle forme più complesse ed ancora oggi i passi avanti sono lenti, ancora tanti non ce la fanno”, spiega Marco Vignetti, presedente della Fondazione GIMEMA -. Per questo la notizia che quest’anno, al più grande congresso mondiale di ematologia organizzato dall’American Society Hematology (ASH), una presentazione che descriveva un protocollo italiano GIMEMA è stata selezionata tra i migliori contributi del mondo, ha riempito di entusiasmo e di orgoglio la comunità ematologica italiana”.

“Per portare avanti queste ricerche e per continuarle come sempre servono finanziamenti che il sistema pubblico non riesce ad erogare mai in modo adeguato alle potenziali esigenze. È qui che interviene la società civile, attraverso quella solidarietà che contraddistingue i volontari dellAssociazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma (AIL). Che la sezione dell’AIL di Rovigo – una delle 83 sezioni AIL italiane – abbia deliberato un finanziamento che consentirà di proseguire la ricerca presentata all’ASH, coordinata dal professor Giovanni Martinelli, è un’ottima notizia”.

L’AIL Rovigo intitolerà il progetto alla memoria della consigliera della sezione, Alessandra Bordin, e del dottor Roberto Naldini, presidente del comitato scientifico, recentemente scomparsi.

“La Fondazione GIMEMA, voluta da Franco Mandelli negli anni ’80 e a lui intitolata, promuove la ricerca indipendente nel campo delle malattie del sangue. Negli ultimi decenni ha portato contributi che possiamo definire rivoluzionari nella terapia e nella diagnostica delle leucemie, offrendo non solo ai pazienti italiani, ma a tutto il mondo, innovazioni che hanno contribuito a salvare migliaia di vite ed a guarire pazienti da malattie fino a pochi anni fa inguaribili“, continua Vignetti.

“Gli ematologi italiani sono grati e commossi per questo impegno, indubbiamente rilevante sul piano finanziario (soprattutto se si considera che proviene da una singola sezione AIL), ma ancor più significativo dello spirito con cui i volontari di AIL si collocano al fianco dei loro pazienti e dei ricercatori italiani per sostenerli concretamente e continuativamente, con umiltà ma con solidità, nella quotidiana battaglia per sconfiggere, una volta per tutte, queste complesse malattie”.