Al congresso dell’Associazione Europea di Ematologia che si è tenuto tra il 9 e il 17 giugno sono stati presentati i risultati di una ricerca GIMEMA in collaborazione con la Northwestern University di Chicago negli USA che valuta l’utilità del monitoraggio online dei sintomi riportati dai pazienti con una nuova diagnosi di leucemia mieloide cronica.

“Gli eventi avversi sono una delle cause più frequenti della mancata aderenza alla terapia dei pazienti in cura con i farmaci inibitori della tirosin-chinasi (TKI) ed è quindi importante che il medico riesca a capire meglio il punto di vista del paziente. In effetti, la mancata aderenza alla terapia è un problema importante in quanto è legata all’efficacia del trattamento. Un paziente che non aderisce correttamente alla terapia è un paziente che probabilmente non raggiugerà risposte cliniche soddisfacenti”, commenta Fabio Efficace, responsabile dell’unità Qualità di vita della Fondazione GIMEMA.

Per testare l’utilità di questo sistema di monitoraggio online dei sintomi del paziente, utilizzando l’innovativa piattaforma online EMPATHY, sono stati coinvolti 94 pazienti con una nuova diagnosi di leucemia mieloide cronica in 15 ospedali italiani e statunitensi tra luglio 2020 e agosto 2021. Tutti i pazienti erano in terapia con gli inibitori della tirosin-chinasi (43% con imatinib, 31% con nilotinib, 24% con dasatinib e 2% con bosutinib) da massimo 4 settimane.

“Subito prima della visita in ospedale, ogni paziente è stato dotato di un tablet per l’auto valutazione dei propri sintomi e i risultati venivano presentati in forma grafica e in real-time ai medici. Questo approccio permetteva al medico di avere una panoramica sul profilo sintomatico dei propri pazienti e di capire quali erano i sintomi maggiormente importanti per i pazienti”, continua Efficace.

Dopo 3 e 6 mesi dall’inizio dello studio, i pazienti e i medici coinvolti hanno completato un questionario volto a valutare l’accettabilità dell’utilizzo della piattaforma EMPATHY, la soddisfazione e l’utilità clinica del monitoraggio degli eventi avversi ai farmaci TKI.

Tenendo conto che i pazienti hanno una media di 57 anni e il 73% di loro usa internet regolarmente, la piattaforma è stata in generale ben accolta.

Dopo 3 mesi, il 99% dei pazienti ha dichiarato che la piattaforma è facile da utilizzare e il 94% che ha migliorato la qualità della comunicazione con il proprio medico. Dei 21 medici coinvolti nello studio il 95% è d’accordo nel valutare EMPATHY come uno strumento utile a migliorare l’accuratezza della conoscenza degli eventi avversi ai farmaci dei propri pazienti. Le stesse elevate percentuali si sono ottenute anche nel sondaggio somministrato dopo 6 mesi dall’avvio dello studio.

“I dati raccolti finora suggeriscono che questo approccio è applicabile e molto utile dal punto di vista clinico. Analizzeremo a breve ulteriori dati collezionati nello studio per vedere l’efficacia clinica in termini di aderenza alla terapia e risposta clinica molecolare, per riuscire a presentare i dati al prossimo convegno internazionale dell’American Society of Hematology (ASH)”, conclude Efficace.