I pazienti con leucemia mieloide acuta e una sopravvivenza a lungo termine hanno un carico di comorbidità importante. In particolare, i pazienti più anziani presentano un carico maggiore di disturbi di salute concomitanti o successivi alla diagnosi e al trattamento. I primi risultati di uno studio GIMEMA-EORTC presentati al congresso EHA 2023.

I progressi compiuti nel trattamento della leucemia mieloide acuta (AML) hanno permesso di aumentare il numero di persone con una sopravvivenza a lungo termine. Per questo motivo, il GIMEMA e il gruppo di lavoro su Leucemia e Qualità di Vita dell’EORTC (European Organisation for Research and Treatment of Cancer), hanno realizzato un progetto di ricerca internazionale sulla sopravvivenza nei pazienti con AML. I primi risultati sono stati presentati al congresso dell’EHA (European Hematology Association) che si è tenuto a Francoforte dall’8 all’11 giugno 2023.

Nello studio sono stati coinvolti 225 pazienti, provenienti da 24 centri in sei diversi Paesi, composti per il 47,1% da maschi e il 52,9% da femmine. Il tempo mediano dalla diagnosi era di 8,8 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare una serie di questionari che comprendevano un elenco completo di problemi di salute e malattie concomitanti (comorbidità).

L’86,7% dei pazienti (129) hanno riferito almeno una comorbidità, mentre il 45,8% (103) quattro o più comorbidità. Le tre comorbidità più diffuse sono relative a: disturbi della vista (47,1%), mal di schiena (35,1%) e artrosi/artrite (33,8%).

I ricercatori hanno anche calcolato la prevalenza dei disturbi in base all’età dei pazienti.

Dall’analisi è emerso che nel gruppo dei partecipanti più anziani c’è una maggiore prevalenza delle comorbidità, ma anche i pazienti più giovani presentano una serie di malattie e problemi di salute che hanno un impatto sulla loro qualità di vita.

I dati mostrano infatti che:

  • il 41,7% negli anziani ha sviluppato disturbi di ipertensione, rispetto al 20,0% dei più giovani;
  • per il diabete le percentuali sono del 22,6% per gli anziani e 8,2% per i più giovani;
  • per le malattie cardiache, infine, la percentuale è 14,8% e 1,8%.

Nei pazienti over 60 è maggiore anche la prevalenza di recidiva della malattia (22,6% vs 19,1%) e di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (54,8% vs 53,6%).

I risultati mostrano come, nella leucemia mieloide acuta, in generale i sopravvissuti a lungo termine hanno un carico di comorbidità importante, anche molti anni dopo la diagnosi. Queste informazioni possono aiutare a identificare i bisogni più urgenti di questi pazienti.

Ulteriori analisi potranno aiutare a chiarire gli impatti delle comorbidità sulla qualità di vita dei pazienti con sopravvivenza a lungo termine dalla diagnosi di leucemia mieloide acuta.