Il vaccino, a base di peptidi specifici, è stato somministrato a pazienti affetti da leucemia mieloide cronica in trattamento con imatinib. Dopo dieci anni di follow-up, i risultati confermano l’assenza di tossicità e l’efficacia del vaccino

Tra il 2007 e il 2011, negli studi GIMEMA CML0206 e SI0207 sono stati arruolati 109 pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (Chronic Myeloid Leukemia, CML), già in trattamento con imatinib. Questi pazienti hanno ricevuto un vaccino terapeutico sviluppato a partire da peptidi derivati dalla proteina oncogenica p210. L’obiettivo era stimolare il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule leucemiche residue. A distanza di dieci anni, i risultati, pubblicati sulla rivista Vaccines, hanno dimostrato che il vaccino è sicuro, stimola la risposta immunitaria e migliora il controllo della malattia. Ne abbiamo parlato con Monica Bocchia, direttrice dell’unità ospedaliera complessa di ematologia dell’azienda ospedaliero universitaria senese, e Anna Sicuranza, ricercatrice dell’unità di ematologia del dipartimento di scienze cliniche, chirurgia e neuroscienze dell’università di Siena, tra gli autori dello studio.

La terapia standard con inibitori delle tirosin-chinasi (TKI), come imatinib, ha trasformato la CML in una malattia cronica ben controllabile. Tuttavia, solo una minoranza di pazienti riesce a sospendere il trattamento senza ricadute, una condizione nota come remissione libera da trattamento.

I vaccini terapeutici rappresentano una strategia per stimolare il sistema immunitario contro le cellule leucemiche rimaste “silenti” dopo la terapia farmacologica.

“Il vaccino è stato sviluppato in Italia a partire da uno studio pilota da noi condotto negli Stati Uniti nei primi anni Duemila, nel periodo in cui venivano introdotti i primi TKI,” spiega la professoressa Bocchia. “Si basa su frammenti della proteina p210, derivata dal gene di fusione BCR::ABL1, tipica delle cellule della leucemia mieloide cronica. I risultati incoraggianti ottenuti ci hanno spinto a proseguire il lavoro in Italia, producendo il vaccino all’università di Siena e avviando una collaborazione con il gruppo GIMEMA”.

Nei due studi, denominati GIMEMA CML0206 e SI0207, i pazienti con leucemia mieloide cronica hanno ricevuto fino a 11 dosi di vaccino, con un protocollo che prevedeva un ciclo di vaccinazioni di un anno, diviso in fasi di immunizzazione, rinforzo e mantenimento.

“Attraverso un prelievo di sangue periferico, abbiamo raccolto i linfociti del paziente prima della vaccinazione e dopo le prime 6 dosi”, continua la dottoressa Sicuranza. “Prima della vaccinazione, ai linfociti che venivano messi in coltura con i frammenti peptidici specifici della proteina oncogenica p210 non succedeva nulla, dopo le vaccinazioni, i linfociti rispondevano ai peptidi aumentando di numero”. Oltre questa significativa risposta immunologica, è stata osservata anche una riduzione del trascritto BCR::ABL1, in assenza di reazioni avverse significative.

La correlazione tra la risposta immunitaria al vaccino e la riduzione dei livelli di malattia è emersa anche dai dati raccolti dopo 10 anni di follow up dalla vaccinazione e a circa 18 anni dalla diagnosi: circa l’80% dei pazienti ha sviluppato una risposta immunitaria specifica; il 30% ha ottenuto una riduzione dei livelli molecolari di malattia e il tasso di sopravvivenza a 18 anni è stato del 89%. Inoltre, il 16,5% dei pazienti ha raggiunto una remissione libera da trattamento.

“Si tratta dello studio relativo ad una vaccinazione con la durata di follow up più lunga. Questi 10 anni ci hanno permesso di capire, innanzitutto, che il vaccino non ha indotto alcuna tossicità, neanche tardiva, e inoltre i risultati suggeriscono che l’immunoterapia con vaccino potrebbe rafforzare l’effetto dei TKI e permettere una loro futura sospensione in un numero più ampio di pazienti con malattia minima residua”.

“Sarebbe interessante ora – conclude Bocchia – provare ad esplorare anche altri contesti di malattia o avvalersi dell’ausilio delle nuove tecnologie, come i vaccini a mRNA”.

 

L’articolo scientifico di Sicuranza A, et al., Therapeutic Vaccinations with p210 Peptides in Imatinib-Treated Chronic Myeloid Leukemia Patients: 10 Years Follow-Up of GIMEMA CML0206 and SI0207 Studies, pubblicato su Vaccines, è disponibile al seguente link: https://www.mdpi.com/2076-393X/13/4/419